Le innovazioni della medicina rigenerativa di cui si discuterà al Congresso non riguardano solo l’infertilità femminile e approfondiscono la tecnologia al servizio della salute. Sono infatti in fase di sviluppo particolari medicazioni che permetteranno, in caso di ferite, una più rapida guarigione. Con l’applicazione di alcuni sensori sarà possibile ricevere segnali sulle condizioni della cute (come temperatura e PH), e successivamente rilasciare farmaci che stimolino la rigenerazione dei tessuti e accelerino il processo di riparazione delle lesioni.
“Stiamo sviluppando questa tecnologia insieme al professor Pietro Formisano dell’Università di Napoli e al professor Andrea Cusano del Centro per le Nanofotonica e Optoelettronica dedicate alla Salute dell’Uomo – sottolinea Eugenio Caradonna –. Quando arriverà nella pratica clinica avrà un grande impatto sulla cura delle ferite e sarà applicabile per esempio alle ulcere croniche nell’anziano e ai pazienti con piede diabetico”. Nel prossimo futuro sarà possibile anche l’impiego delle stampanti 3D per la ricostruzione di tessuti e ossa, con grande utilità nella chirurgia maxillofacciale. Di questo argomento parleranno la prof. Barbara Zavan e la dr. Giulia Brunello dell’Università di Ferrara.
Un’altra novità riguarda l’utilizzo dell’hydrogel, un biomateriale dentro al quale sarà possibile immettere farmaci e sostanze secondo le necessità del malato. Argomento trattato dalla prof.ssa Boccafoschi e dalla dr.ssa Catone. “La medicina rigenerativa si ripercuote direttamente sulla vita quotidiana delle persone, perché rende possibile la personalizzazione delle cure – aggiunge Michele Angelo Farina, presidente onorario SIMCRI –. Attraverso opportuni esami possiamo modificare l’approccio terapeutico, individuando i corretti percorsi riabilitativi in caso di patologie come l’osteoartrite e le malattie cardiovascolari”. “Di particolare importanza è il ruolo del laboratorio di Patologia clinica per l’individuazione delle cellule staminali e dei fattori di crescita” affermano il dr. Arnolfo Petruzziello e il prof Caradonna, che introdurranno le relazioni del dr. Rocco Sabatino e della dr.ssa Cristina Borrelli.
Il Congresso sarà presieduto da Diletta Trojan, direttrice della Banca dei Tessuti di Treviso, e vedrà riuniti i membri dello Young Scientific Board, istituito per valorizzare il lavoro dei ricercatori under 40. “I giovani sono il presente e futuro del nostro Paese – conclude il professor Caradonna –, e in SIMCRI abbiamo voluto dar loro importanza istituendo un comitato di grande valore che favorisca lo sviluppo di un vero e proprio network della medicina rigenerativa. Per noi è fondamentale studiarne l’aspetto moderno, per poter offrire ai pazienti programmi non solo di cura ma anche di prevenzione di patologie cardiovascolari e neurodegenerative. Per la formazione dei ricercatori abbiamo dato vita a due progetti: un Master all’Università Cattolica di Roma e la SIMCRI School, una Scuola di Alta Formazione che si terrà a Caserta e che dirigerà il professor Farina”.